Torna anche quest’anno, sempre rivisitata in chiave Covid, la campagna di sensibilizzazione sulle patologie cardiovascolari Cardiologie aperte, il tradizionale confronto tra operatori sanitari, cittadinanza e associazioni dei pazienti malati di cuore. Alla luce della pandemia l’iniziativa è stata ripensata per poter garantire comunque un importante momento di incontro per sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione nell’ambito delle malattie cardiovascolari. Quest’anno la campagna prevede uno sportello telefonico per parlare direttamente con i medici dell’Unità operativa di cardiologia dell’ospedale di Trento. L’iniziativa è promossa dall’Anmco (Associazione nazionale dei medici cardiologi ospedalieri) insieme alla Fondazione per il tuo cuore, con la collaborazione dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Da lunedì 14 a mercoledì 16 febbraio i cardiologi dell’ospedale di Trento risponderanno al numero verde 800 052 233 dalle 14 alle 16 per chiarire i dubbi dei cittadini sulle malattie del cuore e dare informazioni sulla prevenzione del rischio cardiovascolare. Il cardiologo ha un ruolo fondamentale nella promozione della prevenzione cardiovascolare e del controllo dei fattori di rischio.
Prima causa di morte
Le patologie cardiovascolari, prima causa di mortalità nei paesi occidentali, hanno subìto in questi anni di pandemia un significativo incremento di mortalità per un approccio ritardato alle cure, a volte addirittura neppure iniziato, per il timore di contagio con l’accesso in ospedale. In questo periodo straordinario il messaggio di prevenzione e di cura di questa campagna non può quindi rimanere circoscritto ai fondamentali temi tradizionali come le misure per ridurre il rischio cardiovascolare e per promuovere la salute: controllo dei fattori di rischio come l’ipertensione arteriosa, l’iperdislipidemia, il diabete, il fumo di sigaretta, l’importanza dell’attività fisica e della corretta alimentazione. L’esortazione generale è a non sottovalutare i sintomi di allarme come il dolore toracico rivolgendosi tempestivamente alle strutture ospedaliere. L’urgenza cardiologica non può aspettare.