Nel 2020 il Gruppo Sace (Servizi assicurativi del commercio estero) ha mobilitato complessivamente risorse per euro 46 miliardi, di cui 25 miliardi nel comparto tradizionale dell’export e internazionalizzazione, in crescita del 18% rispetto al 2019, e ulteriori euro 21 miliardi attraverso l’offerta dei nuovi prodotti “Garanzie Green” e “Garanzia Italia”. Per le operazioni di quest’ultima, in particolare, il tempo medio di emissione è stato molto breve. Secondo quanto emerge dalla relazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2020 di Sace Spa – approvata con determinazione n. 5/2022 dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti – nel complesso la società ha reagito con prontezza alle rilevanti novità normative che, nel corso del 2020, hanno previsto per l’azienda un nuovo ruolo per contrastare gli effetti economici della pandemia da Covid-19, che si è affiancato all’operatività tradizionale volta all’export e alla internazionalizzazione delle imprese italiane, ponendo le basi per un cambio di governance. Sace Spa ha chiuso il bilancio relativo al 2020 con un patrimonio netto di 4,8 miliardi di euro, in aumento dello 0,3% rispetto all’esercizio 2019. Il risultato economico è stato pari a 79,7 milioni, in riduzione del 43,7% rispetto al risultato del corrispondente periodo del 2019.
Il bilancio
I dati di bilancio di Sace relativi al 2020 risentono fortemente delle ripetute novità normative, in particolare della cessione in riassicurazione al ministero dell’economia e delle finanze del 90% del portafoglio in bonis risultante alla data dell’8 aprile 2020. La concentrazione dei rischi, secondo la Corte, che raccomanda agli organi aziendali di sorvegliarne l’evoluzione suggerendo una maggiore diversificazione settoriale, costituisce una problematica tradizionale di Sace come in generale delle Export Credit Agencies (ECAs): rilevante è, infatti, l’esposizione nel settore croceristico (45,8%). Quanto alla governance, opportunamente lo statuto di Sace prevede che “gli amministratori devono possedere i requisiti di onorabilità e professionalità previsti per gli esponenti aziendali di banche e intermediari finanziari dal decreto legislativo 1° settembre 1993 n. 385”. Considerato come le operazioni finanziarie sottostanti la concessione della garanzia Sace abbiano spesso dimensioni di grande rilevanza e una struttura contrattuale molto complessa, la magistratura contabile ritiene necessario che l’azionista, in sede di prossimo rinnovo dei componenti dell’organo di amministrazione, si attenga strettamente allo spirito e alla lettera della disposizione statutaria appena richiamata.