“Affrontiamo il 2022 con il supporto ‘visivo’ di una nuova veste grafica e un sito internet, uniamo.org, completamente rinnovato. Si tratta di un nuovo punto di partenza per un percorso di innovazione e cambiamento che ci vedrà coinvolti a 360°”. È quanto ha sottolineato Annalisa Scopinaro, presidente di UNIAMO, nel corso del talk online di presentazione della nuova identità visiva della Federazione italiana malattie rare. “Le sfide che ci aspettano sono tante, ben racchiuse nel nostro nuovo payoff: ‘Rari, mai soli’. Continueremo a raccogliere le voci di tutti i singoli pazienti, delle loro famiglie e delle associazioni, per trasformarle in un’unica voce – ha aggiunto -, capace di essere ascoltata in tutti i tavoli decisionali”. L’obiettivo che ha guidato il progetto nelle sue diverse declinazioni, dal logo al sito internet, è quello di raccontare le sfide attuali di UNIAMO nel rispetto della sua storia e della tradizione. Non si tratta quindi di una rivoluzione ma di una evoluzione del brand in un look moderno e rinnovato che accompagnerà la Federazione nelle prossime attività. Gli elementi visivi che caratterizzano il nuovo logo raffigurano l’intera comunità delle persone con malattia rara che la Federazione rappresenta e sostiene con iniziative di sensibilizzazione e programmi di aiuto e supporto lungo tutto l’anno. Il progetto di rebranding è stato curato da Mapcom Consulting.
Ascoltare le esigenze dei pazienti
“Siamo orgogliosi di lavorare a rafforzare la comunicazione e l’immagine di UNIAMO, che come Federazione di associazioni di malati rari svolge un ruolo fondamentale di advocacy con le istituzioni, per dare voce e far ascoltare le esigenze dei pazienti, unendo le forze e rappresentando quindi oltre 2 milioni di pazienti”, spiega Paola Lanati, amministratore delegato di Mapcom Consulting e Ceo del gruppo Map. “Il progetto di rebranding nasce quindi con l’obiettivo di tradurre con un linguaggio visivo contemporaneo i valori e la mission che da oltre 20 anni continuano ad ispirare il lavoro della Federazione. Ci auguriamo di aver contribuito a supportare, nel nostro piccolo, la crescita di UNIAMO e, contestualmente, la conoscenza del vasto mondo delle malattie rare. Perché ciò che speriamo possano esclamare le persone affette da queste patologie è “Rari, mai soli” – ha concluso Paola Lanati.