Che ‘La forza di una madre‘ sia una storia vera lo si capisce dalle prime righe. C’è la violenza che fa a pugni con il coraggio nell’ultima impresa letteraria di Sara Conci, giovane scrittrice trentina. Ma c’è soprattutto il desiderio di combattere l’indifferenza e quel silenzio sociale che troppo spesso avvolge chi ha subìto e ha trovato solo nella condivisione della sofferenza il riscatto personale. Basta soffermarsi sul ‘personaggio’ come lo chiama lei, il carnefice per le cronache, per capire quanta strada abbia fatto Sara Conci per affrancarsi dal ruolo di vittima e riappropriarsi dell’esistenza, in nome del diritto civile di essere madre. Edito da Il Faro, il libro non è un libro. Sono pagine da tenere in casa e ogni tanto sfogliarle. Così, per ricordarsi tutto l’anno che c’è chi combatte l’amore malato. E lo fa prima di tutto da solo, con se stesso e i suoi demoni. C’è tutto il tempo e la ferocia della vita nella forza della madre: una sorta di piccolo e intimo manifesto da donare alla figlia, agli amici, a chi ancora pensa che il silenzio vale più di mille denunce. E’ un’altalena di misfatti e speranze, ‘La forza di una madre’. Con l’inchiostro a traghettare verso il domani chi ha rischiato di non essere creduta, bandita, additata fuori e dentro le piazze della società. C’è qualcosa da imparare in quelle pagine: fanno riflettere gli uomini ma, credo, ancor prima le donne. Perchè l’invito a parlare, a confidarsi, a combattere è esplicito. Forse è proprio questa l’essenza de ‘La forza di una madre’: aiutarci a guardare dentro i pianerottoli della nostra quotidianità dove il seme della violenza, a volte, si traveste da Amore.
Per la video presentazione: https://youtu.be/z_uRXFIQd7g