Un nuovo Itinerario culturale, lungo la via europea della seta, per riscoprire le radici europee e condividere, da Venezia a Carditello, una storia e un patrimonio comuni. L’antica arte serica e il turismo lento protagonisti del vertice “Via Europea della Seta: gelsicoltura e bachicoltura – nuove opportunità” – in programma domani a partire dalle 10.30, nel Real Sito di Carditello, organizzato dalla Fondazione Real Sito di Carditello in collaborazione con la sede italiana del Consiglio d’Europa, l’assessorato all’agricoltura della Regione Campania e il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, Centro agricoltura e ambiente. Un progetto ambizioso che, partendo idealmente dal tragitto seguito da Marco Polo nei suoi viaggi verso l’Oriente, comprenderà gli itinerari di produzione e commercializzazione della seta in Europa attraverso quattro temi principali: l’attività tessile, dall’artigianato all’industria (innovazioni, tecnologie, mondo del lavoro); l’allevamento del baco da seta e il suo impatto sociale, economico, agricolo e paesaggistico; la seta nella pittura, moda e design; la ricerca e lo sviluppo nella produzione della seta.
Gli itinerari culturali
Gli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa (ad oggi sono già 45 i percorsi certificati), dunque, rappresentano un vero e proprio invito al viaggio e alla scoperta del patrimonio culturale europeo. “Gli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa – spiega Luisella Pavan-Woolfe, direttrice della Sede italiana del Consiglio d’Europa – sono uno strumento di dialogo interculturale, cooperazione transnazionale, sviluppo sostenibile e recupero del patrimonio materiale e immateriale europeo unico nel suo genere. Questi offrono anche un’opportunità di ripensare il turismo attraverso approcci più resilienti e sostenibili, indispensabili per superare le sfide future create anche dalla pandemia da Covid-19. Il progetto di un itinerario culturale sulla Via della Seta Europea, nato dal Comune di Venezia, si iscrive pienamente in questo contesto, ricordando come attorno al tema della lavorazione della seta, città, regioni e paesi del continente abbiano creato una storia comune”. Oltre a fare il punto sullo stato dell’arte del progetto, previsti approfondimenti sulla gelsibachicoltura e sulle possibili sinergie attivabili nei tessuti agricoli e produttivi italiani, valutando anche le opportunità offerte dai nuovi fondi strutturali europei.
Carditello e l’arte serica
“Il Real Sito di Carditello – afferma Roberto Formato, direttore della Fondazione – è un luogo direttamente collegato all’antica arte serica, in connessione con la tradizione della vicina San Leucio. Stiamo sviluppando numerosi progetti con il Consorzio San Leucio Silk, Club per l’Unesco e Coldiretti Caserta per stimolare i giovani agricoltori, coinvolgendoli in attività di gelsicoltura e bachicoltura, e rilanciare la produzione. Abbiamo già impiantato un migliaio di piantine, promuovendo il Sentiero dei gelsi che unisce la Reggia di Carditello alla stazione di Capua. Il gelso ha rappresentato per secoli una risorsa di immenso valore per la Campania Felix e oggi intendiamo rilanciare questa vocazione, riaffermando l’identità del territorio anche in vista di nuove applicazioni, come quelle nel campo dell’alimentazione, della nutraceutica e della cosmetica. Carditello deve diventare un punto di riferimento per turisti sostenibili e comunità coinvolte, che potranno beneficiare delle ricadute economiche grazie a questa crescente motivazione di viaggio, integrata con la nostra proposta culturale e supportata dalla nascita di nuove imprese”.