L’indennizzo è arrivato dopo 42 anni di braccio di ferro giudiziario. Da una parte lei, una trentina che nel 1979 ha contratto l’epatite C a seguito di una trasfusione infetta; dall’altra il ministero della Salute che prima di liquidare 42mila degli 81mila complessivamente dovuti è arrivato fino in Cassazione. Il contenzioso si è chiuso con il pagamento da parte del commissario ad acta nominato dal Tar di Trento. La genesi della vicenda affonda nelle pieghe legislative del 1992, quando lo Stato normò di indennizzare chi fosse stato contagiato da emotrasfusioni infette effettuate in ospedale. Da qui, i tre gradi di giudizio per il riconoscimento dell’indennizzo e il giudizio di ottemperanza di fronte al Tar per convincere il ministero a saldare la quota stabilita dalla sentenza degli ermellini.
Trento, contrae epatite C da trasfusione infetta: indennizzata dopo 42 anni
