Nel 2020 la pandemia di Covid-19 ha scosso il mondo attirando l’attenzione sulle prestazioni, l’accesso e l’utilizzo delle risorse del sistema sanitario. Purtroppo, ci sono volute le conseguenze devastanti di un evento di proporzioni monumentali come quelle di una pandemia mondiale perché si prendesse atto delle gravi carenze del nostro sistema sanitario che è stato sviluppato senza i presupposti necessari per garantire la sicurezza, l’affidabilità e la prioritizzazione della persona durante l’intero percorso di cura. Man mano che si tenta di voltare pagina verso un mondo post-pandemia, la Fondazione del movimento per la sicurezza dei pazienti, organizzazione non profit operante su scala globale che si sta adoperando allo scopo di eliminare del tutto i danni e i decessi di pazienti prevenibili in tutto il mondo entro il 2030, ha pubblicato i risultati del suo “Sondaggio 2021 sulla consapevolezza sulla sicurezza dei pazienti”. Secondo quanto emerso dal sondaggio, inteso a valutare le opinioni del pubblico generale in merito alla sicurezza dei pazienti e ai danni causati da errori medici prevenibili, le persone sentono di avere meno controllo su quanto concerne la propria salute e resta ancora molto da fare per educare il pubblico in materia di errori medici.
I risultati
I risultati salienti emersi dal sondaggio sono i seguenti:
- Solo il 53,2% delle persone intervistate conosce il significato del termine “errore medico” e solo il 37% si è dimostrato in grado di definirlo correttamente.
- Appare evidente che resta ancora molto da fare per accrescere la consapevolezza su questo problema di respiro mondiale poiché che l’87,3% degli intervistati non ha mai o quasi mai sentito parlare di errori medici o danni ai pazienti a livello locale.
- Il 58% del pubblico teme che vengano commessi errori medici ad “ogni singola visita” oppure “occasionalmente”, sopratutto al di fuori dei Paesi ad alto reddito.
- Solo il 45,9% delle persone, il 31% in meno rispetto al 2020, sente di avere il controllo di quel che concerne la propria salute.
- Alla domanda in merito a cosa li preoccupasse maggiormente, il 50,9% ha menzionato i costi a proprio carico, il 44% il potenziale deterioramento delle cure loro somministrate in conseguenza della pandemia di Covid-19 e il 34,3% la facoltà di accesso a cure d’alta qualità.
- La stragrande maggioranza delle persone intervistate si è dichiarata a favore del miglioramento dell’informazione pubblica su questo problema, con l’82,4% interessato in una maggiore enfasi posta sulla promozione della sicurezza dei pazienti.