Si scrive Wine Business Innovation Management, si legge come un inedito percorso formativo che unisce le conoscenze dell’accademia e della scienza con le competenze pratiche inerenti al mercato del vino ed ai professionisti che vi operano. Il percorso ha una durata di 180 ore e verrà erogato in modalità digital a partire dal 19 maggio. Il Master svolgerà con cadenza di 2 incontri settimanali e gli orari di ogni giornata saranno in slot da 2 ore: dalle 14 alle 16 e dalle 16 alle 18. Tutte le lezioni potranno essere seguite da remoto e le registrazioni delle stesse saranno disponibili attraverso la Knowledge Factory di Stoà, dove i partecipanti potranno consultare tutti i materiali utilizzati e prodotti durante le lezioni, oltre ad altri materiali di approfondimento.
I moduli
Nel primo modulo formativo di Wine Management si approfondiranno i fondamenti della gestione d’impresa vitivinicola favorendo la crescita manageriale dell’imprenditoria del settore vinicolo e lo sviluppo di competenze operative per i manager del futuro. Nel secondo modulo inerente al marketing del vino, si avrà modo di osservare e studiare le evoluzioni più rilevanti e utili sul fronte del marketing. Verranno condivisi strumenti innovativi utili a rimanere sempre aggiornati in un settore vinicolo molto dinamico e intercambiabile, soprattutto dal punto di vista del marketing.
Stoà come luogo di formazione
Stoà – Istituto di Studi per la direzione e gestione d’impresa nasce nel 1987 e rappresenta la più importante e storica Scuola di Management del Mezzogiorno, tra le prime 10 Business School d’Italia. Dopo 30 anni di attività, infatti, ha generato un patrimonio di diffusione di conoscenze, alta formazione, di incontro di esperienze tecniche e manageriali messe a disposizione da Università, professionisti, imprenditori e Associazioni, per creare valore. La residenza storica di Stoà è Villa Campolieto, collegata all’affascinante Miglio d’Oro, che costellato da ville settecentesche, contorna il Dipartimenti di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, sotto cui patrocinio verrà svolto il corso. Da questi luoghi così ricchi di storia e di alchimia si erige un ponte tra la storia e l’arte antica e millenaria di fare vino con le competenze e conoscenze necessarie coordinare lo sviluppo di un’impresa nel vino nel mondo attuale.
I docenti
Il Master WiBIM è caratterizzato da un corpo docenti e testimoni di autorevole prestigio sia a livello nazionale che internazionale, che accompagneranno gli studenti in percorso altamente formativo e innovativo. Luigi Moio è infatti un professore ordinario di enologia presso il Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nonché esperto scientifico per il ministero delle Politiche agricole ed autore di oltre 200 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. “Il vino – sottolinea – è un prodotto dell’ingegno dell’uomo che richiede conoscenze complesse e interdisciplinari come la biodiversità, la cura e la conoscenza della vite. Sotto questo punto di vista il vino detiene un forte legame con il territorio e deve essere, nella vigna, il riflesso del territorio di cui ne fa parte”. Pietro Mastroberardino, invece, è uno degli economisti del vino più conosciuti a livello mondiale nonché autore, e professore dell’Università di Foggia. “Abbiamo formato tanti brand ambassador ultimamente – spiega -, ma la filiera del vino ha un fabbisogno di competenze assai più articolata che si sviluppa verticalmente su diversi momenti della gestione manageriale”.