Trastuzumab deruxtecan, l’anticorpo monoclonale coniugato di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, ha ottenuto l’approvazione condizionata della Commissione Europea come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con carcinoma mammario HER2-positivo metastatico che hanno già ricevuto due o più regimi terapeutici a base di anti-HER2.
L’incidenza del carcinoma mammario in Europa
In Europa, ogni anno vengono diagnosticati circa 531.000 casi di carcinoma mammario femminile, di questi circa 1 su 5 risulta HER2-positivo. Responsabile di oltre 141.000 decessi all’anno in Europa, questa malattia ha un impatto significativo anche nel nostro Paese. “In Italia il tumore al seno è la neoplasia più frequente in assoluto per incidenza nella popolazione femminile e una donna su cinque con carcinoma mammario è affetta da malattia HER2-positiva. Le pazienti HER2-positive con malattia metastatica spesso vanno incontro a progressione rapida e per questo è importante identificare una strategia terapeutica che riesca a suscitare una risposta duratura – ha spiegato Saverio Cinieri, Presidente eletto AIOM e Responsabile dell’Unità operativa Complessa di Oncologia medica del PO Sen. Antonio Perrino di Brindisi –. L’approvazione europea di una nuova opzione di trattamento basata sui risultati di risposta tumorale dello studio DESTINY-Breast01, auspichiamo potrà permettere di offrire un nuovo percorso personalizzato alle pazienti affette da questa patologia e che abbiano già ricevuto due o più linee di trattamento”.
Il profilo di sicurezza
Il profilo sicurezza di trastuzumab deruxtecan è stato valutato in un’analisi combinata di 234 pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo non operabile o metastatico che hanno ricevuto almeno una dose di trastuzumab deruxtecan 5,4 mg / kg negli studi clinici. La durata mediana dell’esposizione a trastuzumab deruxtecan è stata di 9,8 mesi (intervallo: da 0,7 a 37,1 mesi). Le reazioni avverse più comuni sono state nausea (79,9%), astenia (60,3%), vomito (48,7%), alopecia (46,2%), stipsi (35,9%), inappetenza (34,6%), anemia (33,8%), neutropenia (32,5%), diarrea (30,8%), trombocitopenia (23,1%), tosse (21,4%), leucopenia (20,5%) e cefalea (20,1%).