La Sanità Pubblica nel sistema delle garanzie costituzionali, le politiche sanitarie e i modelli organizzativi a confronto, il ruolo delle informazioni e delle banche dati per la decisione delle politiche in campo sanitario, il monitoraggio e la rendicontazione e l’impatto sugli equilibri in finanza pubblica e infine una tavola rotonda finale assai partecipata e densa di contenuti. Il concetto di trasparenza non come senso di giustizia ma come responsabilità degli amministratori, il significato della “Cura” secondo scienza e coscienza e una decisa riforma nell’organizzazione sanitaria laddove i prossimi investimenti possano essere validati e con un vincolo di scopo che debba essere rispettato.
Gli interrogativi
Recovery Fund o Mes Sanitario? Quali differenze? Ma le abbiamo davvero comprese nella loro dinamica finanziaria? Giuristi, docenti universitari, economisti, uomini di Stato, a confronto nella tre giorni promossa dall’Università di Pisa e dalla professoressa Colombini e dall’Università Cà Foscari di Venezia dal titolo “Contabilità Pubblica dalla emergenza sanitaria alla stabilizzazione finanziaria della sanità pubblica”.
Hanno preso parte alla tavola rotonda conclusiva moderata dal giornalista scientifico Daniel Della Seta, il professor Massimo Bordignon, il professor Aldo Carosi, il professor Nino Cartabellotta, il professor Francesco Merloni, il professor Fabio Merusi, la Magnifica Rettrice della Scuola Sant’Anna di Pisa, professoressa Sabina Nuti, la professoressa Maria Alessandra Sandulli, e il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
La salute non è un costo
Puntare sulla salute non è un costo ma un investimento e la pandemia ce lo ha dimostrato. Il SSN è fondamentale e deve vivere una nuova centralità. Il diritto alla salute non risponde alle fredde tabelle di calcolo ma deve nutrirsi di una nuova programmazione intesa come investimento sulla qualità della vita dei singoli. Una riforma della prossimità che legga i bisogni della collettività e le risorse europee che possano permettere cure domiciliari più agili, maggiore assistenza sino al 10% dell’attuale 4% registrato dal’Ocse e una sanità digitale declinata secondo tali criteri di prossimità.
Per vedere la tavola rotonda completa: