Masimo ha reso noti oggi i risultati di uno studio pubblicato su Blood Transfusion in cui la dottoressa Lucia Merolle e i colleghi dell’Azienda Usl-Irccs di Reggio Emilia, in Italia, hanno analizzato l’impatto dell’applicazione di un programma di gestione ematica, che prevedeva l’impiego del sistema di monitoraggio continuo dell’emoglobina non invasivo Masimo SpHb, nell’assistenza di pazienti oncologici in fase postoperatoria. Lo studio ha evidenziato che l’impiego del sistema SpHb nell’ambito di un programma di gestione ematica dei pazienti non solo incrementava in termini di frequenza l’adeguatezza delle trasfusioni di sangue, ma riduceva il numero totale e medio delle unità di sangue trasfuse per paziente.
La gestione ematica dei pazienti (patient blood management, PBM) è “un approccio multidisciplinare basato sulle evidenze, finalizzato a ottimizzare l’assistenza dei pazienti che potrebbero necessitare di trasfusioni di sangue”. Riconoscendo i benefici specifici che la PBM potrebbe avere sui pazienti oncologici reduci da interventi chirurgici, i ricercatori hanno implementato un programma PBM in due fasi e confrontato nel postoperatorio tre gruppi di pazienti oncologici adulti sottoposti a importanti interventi chirurgici tra il 2014 e il 2017.